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Chiamami
Titolo: Chiamami
Cow-t 9, settima settimana, M6.
Prompt: “Blu”
Numero parole: 608
Rating: Verde
Fandom: The Legend of Korra
Introduzione: [Coffeshop!AU] Asami è entrata in quel caffè quasi per sbaglio, ma quel giorno la vita per lei aveva in serbo una sorpresa.
Genere: Romantico, Fluff
Coppia: Asami/Korra
Avvertimenti: Yuri, AU
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Asami era lì, di nuovo, seduta al tavolo della caffetteria.
Osservava attraverso i vetri la finestra del suo ufficio, al quarto piano del palazzo di fronte.
Sospirò appena. Quella situazione era assurda: erano giorni che andava in quel locale, sempre alla solita ora, si sedeva, ordinava il caffè alla cameriera, lo beveva e poi tornava nel suo ufficio.
Giorni, esattamente da quando quella caffetteria era stata aperta, e dire che all’inizio non voleva neanche entrarci poi una collega le aveva chiesto di accompagnarla, aveva accettato e… l’aveva vista e le si era bloccato il cuore.
Korra, questo era il suo nome, a dire dell’etichetta sulla divisa. Pelle scura, un caschetto color cioccolata che le incorniciava il viso e faceva risaltare due incredibili occhi blu.
Non aveva mai visto un blu come quello nel suo sguardo, così limpido e caldo da far impallidire il cielo, così intenso da mozzarle il respiro.
Occhi che brillavano come gemme preziose e… preziosi lo erano davvero. Preziosi e splendenti come il sorriso che le dedicava ogni mattina. Quel sorriso del quale sentiva di non poter più fare a meno e che l’aveva costretta a domandarsi come avesse fatto a vivere senza, prima d’allora.
E dire che non aveva mai creduto ai colpi di fulmine, invece… invece… eccola, seduta in quella caffetteria di domenica mattina, cotta di una ragazza che nemmeno sapeva il suo nome.
La cercò con lo sguardo tra i tavoli, ed eccola, bellissima, sorridere ad alcuni ragazzi.
Quei tipi sembravano corteggiarla, lei invece non riusciva a chiederle un bicchiere d’acqua senza balbettare. Avrebbe voluto parlarle davvero, invece d’osservarla di nascosto, mentre non guardava, come in quel momento.
Un sospiro le sollevò le spalle, mozzato dallo sguardo di Korra.
Quegli incredibili occhi blu si erano gettati nei suoi senza preavviso.
Korra le sorrise.
Asami deglutì a vuoto, ma… come poteva essere diversamente?
Distolse lo sguardo intimidita, tornando ad osservare fuori.
Passò solo qualche minuto, quando…
“Scusami se ti ho fatta aspettare.” Korra era accanto a lei: posava sul tavolo una tazza di caffè e una bella fetta di torta.
Asami sfarfallò le lunga ciglia nere, stupita: non aveva ancora ordinato.
“Lungo, schiumato e con un pizzico di cannella, proprio come piace a te!” aggiunse Korra, mandandole le guance a fuoco.
“Gra… grazie”, balbettò, ricevendo in cambio quel sorriso che le ricordava perché fosse bello vivere.
“Grazie a te!” Korra abbracciò il vassoio e si voltò per andare.
“E… la torta?” domandò Asami.
L’altra ragazza le fece l’occhiolino da sopra una spalla. “Offre la casa, per l’attesa”, spiegò, prima di allontanarsi.
Asami osservò il liquido caldo ondeggiare nella tazza tra le sue mani.
Sorrise come una sciocca: Korra conosceva i suoi gusti. Era il “solito”, ma... lei non era certo l’unica cliente della caffetteria.
Era ora di pagare. Si accostò alla cassa.
“Bolin, faccio io. Ci penso io alla signorina!” Korra arrivò trafelata, scostando il cassiere.
Il ragazzone alla cassa, batté le palpebre sorpreso, ma la lasciò fare.
Asami porse il denaro alla ragazza incapace di proferire parola.
“Asami giusto?” le chiese.
Lei sgranò gli occhi, mentre il cuore perse un battito: conosceva il suo nome.
Annuì in leggero ritardo, ma almeno annuì.
“Non credevo lavorassi anche di domenica.”
“No… io… volevo un caffè.”
Che razza di risposta era?
Korra sorrise, porgendole il resto. “Ho il pomeriggio libero. Se ti va, chiamami”, disse. Le guance le si arrosavano appena.
Asami fuori dal locale aveva dovuto ricordare ai suoi polmoni di riprendere a respirare.
“Chiamarla! Mi ha chiesto di chiamarla”, il cuore le batteva all’impazzata, mentre lo sguardo scendeva sulla mano serrata attorno al bigliettino che la ragazza le aveva passato insieme al resto.